Attività
Consulenza
Quando si sente l’esigenza di capire meglio le proprie difficoltà, psichiche e relazionali, si può pensare di rivolgersi per la prima volta ad uno psicologo.
Questo non deve essere considerato come il detentore della verità, ma come il professionista che ha gli strumenti tecnici per aiutare l’altro a conoscersi.
Chiedere aiuto è un primo passo che può portare al cambiamento.
Nella consulenza psicologica si realizza un incontro, in un clima accogliente e rispettoso, che permette in un breve numero di sedute di chiarire i problemi a cui non si riesce più a far fronte sa soli.
Insieme possiamo arrivare ad identificare cosa serve per raggiungere l’obiettivo di stare meglio.
Quando si chiede l’aiuto di un professionista è importante valutare se si riesce a trovarsi bene, primo passo per costruire quel rapporto di fiducia che rappresenta la base di un buon lavoro.
Valutazione psicodiagnostica in età evolutiva
La psicodiagnosi rappresenta la fase iniziale di conoscenza ed approfondimento del mondo del paziente da parte dello psicoterapeuta.
Lo psicologo può scegliere di usare vari strumenti in base alla situazione, alla persona che incontra, al tipo di richiesta ed anche in base alla propria formazione. Talvolta può scegliere di utilizzare anche alcuni test ad integrazione dei colloqui.
Il percorso psicodiagnostico è simile per bambini, adolescenti e adulti, anche se il linguaggio usato, l’approccio relazionale e i tipi di test eventualmente proposti cambiano in base all’età.
Con i bambini si utilizzano preferibilmente il disegno e il gioco, strumenti fondamentali per favorire la proiezione dei vissuti interni e per instaurare il dialogo.
Da un punto di vista psicodinamico, la diagnosi non coincide con il mettere un’etichetta o incasellare una persona, ma implica iniziare a conoscere il suo funzionamento psicologico. Per questo motivo lo psicologo condividerà sempre con il paziente i risultati dei test, i propri pensieri, le ipotesi diagnostiche e di futuro intervento.
Psicoterapia individuale
Ci si rivolge alla psicoterapia quando, dopo una consulenza, terapeuta e paziente arrivano insieme a definire il problema e il bisogno psicologico che necessitano di un intervento terapeutico.
Lo strumento principale utilizzato dallo psicoterapeuta è il colloquio clinico, che è una forma di dialogo, condotto dallo psicoterapeuta, durante il quale si approfondiscono diversi temi a partire dalla richiesta attuale e attraverso il quale lo psicologo osserva “in diretta” il modo di “funzionare” del paziente a livello psicologico.
Dal punto di vista dell’approccio psicodinamico è importante sottolineare che si tratta di un’elaborazione congiunta: lo psicoterapeuta approfondisce e propone dei temi, che però vengono sempre discussi e definiti insieme col paziente.
Lo psicologo ha il dovere di procedere con rispetto, senza essere invadente né giudicante. Ogni paziente viene accolto e compreso nella sua unicità, con la sua storia unica ed irripetibile.
Psicoterapia in Età Evolutiva
La psicoterapia infantile ad orientamento psicoanalitico è orientata a curare le cause sottostanti al disagio che, attraverso i sintomi, si manifesta nel bambino.
Il malessere o il disturbo vengono interpretati come un segnale al quale va attribuito un senso, un significato da comprendere e condividere con il bambino e con i suoi genitori.
I sintomi psicologici possono essere molteplici, come negli adulti, e possono essere legati ad una particolare tappa dello sviluppo, ad eventi traumatici, a condizioni particolari di vita o di salute.
Anche con i bambini si intraprende un percorso volto ad una maggior conoscenza di sé, delle proprie emozioni, dei propri sentimenti che permetta di attenuare la sofferenza e di conseguenza i sintomi da essa generati.
Gli strumenti d’elezione della psicoterapia infantile sono il gioco ed il disegno, canali comunicativi vicini al mondo infantile.
Sostegno alla genitorialità
La necessità di un sostegno genitoriale appare più forte in alcuni momenti cruciali della vita dei figli, come la preadolescenza e l’adolescenza o in coincidenza di particolari eventi coinvolgenti l’intero nucleo familiare, ad esempio un lutto o una separazione.
Attraverso questo spazio è possibile, per i genitori, trovare risposte a dubbi ed interrogativi sulle scelte educative, sulla difficoltà di comunicare in modo funzionale ed efficace, sul riconoscimento precoce dei segnali di disagio dei propri figli.
Il percorso di sostegno genitoriale rappresenta lo strumento privilegiato per la coppia di genitori, o anche per uno solo dei due, per affrontare e risolvere la complessità affettiva-emotiva e l’ambivalenza che complicano le relazioni con i figli provocando, spesso, sofferenza e chiusura.
Si potranno così imparare ad utilizzare strumenti conoscitivi di comunicazione e ascolto che facilitino le relazioni in ambito familiare, permettendo di acquisire maggiore consapevolezza dei reali bisogni dei figli in relazione all’età.
Potranno essere attivate le proprie competenze e risorse genitoriali per facilitare la gestione delle difficoltà presenti nell’educazione dei figli, attraverso una maggiore consapevolezza del proprio vissuto emotivo come genitori e del proprio stile educativo
Adolescenza
L’adolescenza è la fase del ciclo di vita in cui l’individuo acquisisce le abilità e le competenze necessarie ad assumersi le responsabilità relative al futuro stato di adulto. Questo periodo di transizione prevede una costante evoluzione e continue trasformazioni che spesso, dall’esterno, vengono scambiate per volubilità, instabilità, squilibrio.
L’adolescente riesce sempre a sorprenderci per le capacità di infastidire, per le potenzialità di pensiero e di azione che si possono manifestare sotto forma di grande creatività, distruttività o piattezza.
Accettare il proprio corpo in cambiamento, acquisire un ruolo e un’identità sessuale e di genere, instaurare nuove relazioni con i coetanei, ricercare un’indipendenza emotiva dai genitori e dagli altri adulti sono solo alcuni dei difficili compiti di un adolescente.
I genitori sono a volte preoccupati spettatori di questo processo. Il sentimento prevalente è spesso quello di soffrire per il fatto di sentirsi impotenti nell’aiutare il figlio/a a superare le sue difficoltà o nell’alleviare perlomeno le sue sofferenze. Risulta quindi opportuno accedere ad una consulenza psicologica o valutare un percorso, che aiuti l’adolescente ad affrontare l’uscita dall’infanzia e l’ingresso nel mondo adulto con una maggiore conoscenza di sé e una maggiore sicurezza in se stesso.
Lo psicologo, in base alle peculiarità del caso, può ritenere utile un lavoro individuale con l’adolescente o consigliare una serie di incontri cui partecipano solo i genitori, oppure coordinare due interventi, al fine di aiutare il nucleo a trovare nuove modalità di relazione e comunicazione.
Adozione e Affido
L’adozione e l’affido sono esperienze umane e relazionali straordinarie, ma comportano problematiche psicologiche complesse. Talvolta possono sfociare in forme di disagio psichico, che riguardano sia i genitori che i figli.
Adozione e affido, che hanno ricadute diverse sul piano operativo e conseguenze diverse per i soggetti coinvolti, sono attraversati da problematiche intrapsichiche e relazionali simili.
Entrambi comportano l’attivazione di un particolare processo di adattamento che coinvolge l’intera famiglia e che si sviluppa lungo tutto il corso del ciclo di vita.
Si tratta di un percorso delicato per il quale il supporto psicologico può rappresentare un efficace accompagnamento lungo le tappe essenziali dello sviluppo del bambino e della genitorialità.
Educazione Interculturale
La prospettiva interculturale concepisce le diverse identità, personali e culturali, come mutevoli e in continua trasformazione. Presuppone che l’identità, per potersi arricchire e sviluppare, necessita del confronto con l’alterità.
Partendo dal presupposto che l’identità non è qualcosa di dato, ma è un prodotto dell’interazione sociale, la dinamica della relazione con l’altro fonda il senso dell’identità, sia sul piano psicologico che su quello socio-culturale. Le relazioni sociali diventano quindi fondamentali anche per la costruzione di una propria identità, attraverso il riconoscimento della diversità e del valore altrui.
L’interculturalità risponde alle esigenze formative della società d’oggi: prevede il confronto e lo scambio tra le culture, pone il problema della cittadinanza e della partecipazione, esercita la legittima e reciproca critica e concepisce le differenze culturali come un valore.